Poesie d’estate

Corrado Govoni

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Di nubi grigie a un tratto il cielo fu sporco,

e il tuono brontolò con voce d’orco.

Si cacciò avanti, lungo lo stradone,

carta foglie ed uccelli il polverone.

Si udirono richiami disperati,

tonfi d’imposte e d’usci sbatacchiati.

Si vider donne lottare in un prato

Con gli angeli impauriti del bucato  .

Poi seminò la pioggia  a piene mani

tetti e vie danzanti tulipani;

tagliò il paesaggio, illividì ogni cosa

in un polverio d’acqua luminosa.

Quando si stava inebetiti e fissi

come sull’orlo d’infuocati abissi

dove il mondo pareva andar sommerso

il cielo sulle cose era già terso.

Poesie d’estate

Pinin Carpi

Di sera in riva la mare 

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Dalla capanna dei pescatori

guardavamo verso il mare.

Le nebbie delle sera erano chiare

e si alzavano in celesti vapori.

Era l’oro delle luci misteriose

e stavamo seduti lì davanti ,

ragazzi  dallo sguardo pensieroso e

e ragazze dagli occhi sognanti.

Si accedevano i lumi della riva

a uno a uno e sul mare lontano

vedemmo il lampi di un uragano

e un veliero che andava alla deriva.