Delicatamente maggio

Maggio

di Angiolo Silvio Novaro

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Nell’ora che ogni vetta

diventa violetta

e dondola ogni cuna,

uscì la bianca luna.

* * *

La Luna uscì sul mare,

e il musico usignolo,

che addormiva il suo duolo

sotto  un dolce vantare,

ammutiolì: stupore

gl’invalse il picciol cuore.

* * *

Preso ebbe il cuore,  tacque

l’usignol, si gli piacque

la bianca e schieta luna

nell’ora che ogni vetta

diventa violetta

e dondola ogni cuna.

* * *

L’usignolo tacque, assorto;

ma le rose dell’orto,

chine a specchiarsi al fonte,

alzarono la fronte

verso la bianca luna,

e mormorava ognuna:

Bacia me, bacia me ,

che son la più bella;

bacia me, bacia me;

che sono tua sorella.

* * *

Appena udì le rose,

la luna si nascose

sdegnata e pallidetta

dietro una nuvoletta;

ma poi vi aperse un foro,

e con un raggio d’oro,

che parve una saetta,

baciava l’usignolo,

lui che tace, lui solo.